Quella degli Uscocchi fu una «comunità in cui tutti partecipavano all'industria della pirateria, ognuno ne divideva i benefici» (Alberto Tenenti, Venezia e i corsari. 1580-1615, Bari, Laterza, 1961, p. 21). Uomini e donne, giovani e anziani, ognuno aveva un ruolo in questo gruppo che non superò mai le 1.000 unità - con continui nuovi arrivi a sostituire i "caduti" - e che aveva base a Segna (Senj), oggi in Croazia. Dal 1540 e per circa un secolo gli Uscocchi intrapresero una "guerra di corsa" che si inserì nei complicati rapporti economici e politici esistenti fra il Papato, l'Impero Austriaco e, soprattutto, Venezia e l'Impero Ottomano, minacciando continuamente ogni spedizione mercantile nelle acque dell'Adriatico, su entrambe le coste. Inizialmente mossi (anche) da motivi religiosi - gli Uscocchi erano cattolici e si sentivano come "crociati" quando assalivano navi turche - il loro operato divenne sempre di più quello di predoni del mare, capaci di accumulare grandi ricchezze e di lasciarle intatte o sperperarle in un brevissimo lasso di tempo (vi ricorda qualcosa?).
Minuccio Minucci, Historia degli Uscochi [...]. Co i progressi di quella gente sino all'anno 1602, [s.n., s.l., 160?].
Collocazione: 5. Storia profana. Nazioni varie d'Europa. Caps N 2, n. 31
Nello stesso volume si trova anche:
Ragioni della Repubblica Venetiana contro Uscochi, Dalmazagho [i.e. Venezia], Antonio Boron, 1617.
Collocazione: 5. Storia profana. Nazioni varie d’Europa. Caps. N 2, n. 31 op. 2
L'opera di Minucci è stata poi continuata da Paolo Sarpi:
Minuccio Minucci, Paolo Sarpi, Historia degli Vscochi [...]. Co i progressi di quella gente sino all'anno 1602. e continuata dal p.m. Paolo dell'Ordine de' Serui [...] sino all'anno 1616, Venezia, Roberto Meietti, 1676.
Collocazione: RABBI D. 5 / 5