Amílcar Cabral

Amílcar Lopes da Costa Cabral non è stato soltanto il principale artefice dell’indipendenza della Guinea-Bissau e delle isole di Capo Verde, ma anche uno dei più importanti ideologi e politici dell’intero processo di decolonizzazione africano.

Nato nel 1924 da genitori capoverdiani nella Guinea allora nota come Guinea portoghese, studia a Lisbona e ritorna in Guinea nel 1952. È in questi anni che matura il suo dissenso nei confronti del regime portoghese.

Dopo un periodo in Angola, nel 1956, torna in patria per fondare un partito clandestino, il PAIGC - Partito africano per l’indipendenza della Guinea e Capo Verde; successivamente crea il FLGCV - Fronte per la Liberazione della Guinea e del Capo Verde, aperto a tutti i partiti politici, che stabilisce come obiettivo l’immediata conquista dell’indipendenza e che dà vita ad un vero e proprio conflitto con il regime portoghese.

Cabral muore nel 1973, assassinato da un membro del PAIGC a Conakry, nello stesso anno in cui la Guinea portoghese diventa indipendente come Guinea Bissau.

È stato ucciso quando ormai stava per raggiungere l’obiettivo di tutta la vita: la fine del colonialismo portoghese, la conquista dell’indipendenza di Guinea e Capo Verde.