Forse una delle cose più importanti sulle quali possiamo stimolare l’attenzione e l’interesse delle bambine e dei bambini è quella di valorizzare la propria espressività corporea, rendendo il corpo un soggetto presente, da non tenere nascosto giorno dopo giorno sempre di più per poi rischiare di dimenticarlo.
Un’affermazione che si contraddice da sola, perché non possiamo educare a quello che noi adulti non siamo e non siamo stati in grado di fare.
Ben nascoste, in mille isole del tesoro, ci sono le rinunce a prendere in considerazione il nostro corpo come un’inesauribile fonte espressiva.
Una rinuncia che ci ha portato a non valorizzare le infinite potenzialità del corpo e a lasciarlo fuori dalla porta dei processi educativi, dove con l'acquisizione del linguaggio verbale, viene dato via, via, sempre minore spazio all'espressività corporea.
Una mattina di riflessione su “il corpo e la corporeità”, come elementi portanti della relazione umana, in generale, e della relazione educativa e artistica in particolare.
Per ragionare sulla complessità della corporeità, soffermandosi su alcuni elementi fondanti la relazione corporea: il tempo, lo spazio, il sentire e il percepire, l’esperire e la presenza corporea.
Saluti: Daniele Ara , Assessore Scuola e Adolescenti
Intervengono:
- Lucia Balduzzi , coordinatrice del Corso di Laurea in Educatore dei Servizi per l’Infanzia, Università di Bologna
- Pier Francesco Ferrari, neuroscienziato ed etologo, direttore aggiunto dell’Istituto di Scienze cognitive Marc Jeannerod di Lione
- Federica Melucci, insegnante Scuola dell’Infanzia
- Nice Terzi, pedagogista e formatrice
- Roberto Frabetti, attore e regista
Evento del Festival Visioni di futuro, visioni di teatro in collaborazione con GNNI (Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia), CRLI - Centro di ricerca in letteratura per l’infanzia, Dipartimento di Scienze dell'Educazione “Giovanni Maria Bertin” - Università di Bologna, Comune di Bologna/Area Educazione.