Un anno di celebrazioni nel segno di uno dei più grandi intellettuali del Novecento, nato all’ombra dei portici
“Sono nato nel 1922 in una città piena di portici”
Così scriveva Pier Paolo Pasolini nell’incipit del poema autobiografico Poeta delle ceneri, ricordando la città di Bologna, alla quale restò legato sentimentalmente per tutta la vita.
Pasolini ebbe sempre parole di immensa tenerezza e affetto nei confronti della “bella e dolce Bologna” nella quale trascorse 7 anni della sua vita, “forse i più belli”, come si legge nel volume Un paese di temporali e primule: dagli studi al Liceo Galvani fino agli anni dell’università, e che conservò sempre un posto speciale nella sua memoria, anche in virtù di una fede calcistica incrollabile, nata tirando calci al pallone ai Prati di Caprara.
A 100 anni di distanza vogliamo celebrare uno dei figli più illustri di Bologna rivendicandone una paternità, o maternità, non a tutti nota, spesso rimossa nell’attribuzione dell’appartenenza friulana o romana del grande intellettuale e artista. È a Bologna che Pasolini ha trascorso gli anni della formazione, qui ha stretto grandi amicizie, qui si è sperimentato negli scritti degli esordi, qui ha affinato il suo sguardo sul mondo. Ed è proprio pensando a Bologna come città dove ancora oggi nasce e si esprime il pensiero libero che, insieme a tante realtà pubbliche e private della città, renderemo omaggio ad uno dei più grandi pensatori del novecento con una serie di iniziative che si svilupperà lungo il corso dell’intero anno.
Matteo Lepore – sindaco di Bologna
Le celebrazioni del centenario pasoliniano si articoleranno in un calendario di mostre, eventi, proiezioni, iniziative e spettacoli curati dal Comune e dalle realtà culturali del territorio: nel cartellone confluiscono numerose progettualità a cui si andranno ad aggiungere nuove iniziative per tutto il 2022.