(Italia/2021) di Mario Martone (133')
Regia: Mario Martone
Interpreti: Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell'Anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta,
Roberto De Francesco, Lino Musella
Origine e produzione: Italia / Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Indigo Film, Rai
Cinema, Tornasol
Durata: 133’
Eduardo Scarpetta, autore e attore teatrale di successo, decide di mettere in scena una parodia di “La figlia di Iorio” di Gabriele D'Annunzio. Quando viene denunciato per plagio da D'Annunzio, la sua vita sembra andare in frantumi.
- David di Donatello 2022 a Eduardo Scarpetta come miglior attore non protagonista;
- David di Donatello 2022 a Ursula Patzak per i migliori costumi.
“L'ultimo re di Napoli non si chiamava Borbone ma Eduardo Scarpetta (1853-1925). I suoi spettacoli facevano il tutto esaurito e avevano ammiratori illustri come Gorkij e Croce. Alcuni suoi testi, Un turco napoletano, Miseria e nobiltà, Il medico dei pazzi, sarebbero diventati film con Totò. La sua villa sopra Napoli, con la celebre scritta “Qui rido io”, era celebre per il lusso e le feste. Il suo prestigio era assoluto. Come la sua libertà, che usava per comportarsi come Zeus nell'Olimpo. Un Olimpo fatto di mogli, amanti, figli, figliastri, attori, attrici, in un turbine che impasta la vita e la scena in un unico amalgama. […]
Interpretato da un Toni Servillo semplicemente meraviglioso, lo Scarpetta di Martone (forse il capolavoro del regista napoletano) è qui colto nei primi anni del '900, all'apice della gloria e insieme alla vigilia del lento declino scatenato dal processo per plagio intentatogli da Gabriele D' Annunzio e da molto altro. Il logorio di una vita vissuta a passo di carica, la concorrenza del cinematografo, il trascorrere del tempo e delle mode. E il confronto con tutti quei figli, l'altro polo narrativo del film. Che cosa significa crescere con uno "zio" che passa a trovarti e veglia sulla tua educazione, salvo spedirti per anni a balia in campagna? Cosa succede davvero in scena se dietro le quinte c'è un altro figlio che aspetta da sempre di debuttare, e in platea tutti sanno (e perdonano) tutto, finché un nome più potente - D'Annunzio - non ti cita per aver osato parodiare il suo La figlia di Iorio? Costruito con un sapiente intarsio di epoche e episodi (la sceneggiatura è di Martone e di sua moglie Ippolita Di Majo), animato da generazioni di grandi interpreti della scena napoletana (citiamo almeno Maria Nazionale, Gianfelice Imparato, Cristiana Dell' Anna, Iaia Forte, il bisnipote e omonimo Eduardo Scarpetta), costellato di allusioni al cinema (Charlot, la Napoli filmata dai Lumière nel prologo), Qui rido io è il grande film sulla storia del nostro spettacolo che mancava al nostro cinema. E che solo un regista "totale" come Martone forse poteva osare e riuscire.”
Fabio Ferzetti, “L’espresso”
“Eduardo Scarpetta, le sue due famiglie, i figli legittimi e illegittimi (cioè Eduardo, Peppino e Titina), la causa per plagio intentatagli da D'Annunzio. Il teatro e la famiglia che si specchiano l'uno nell' altra. Martone racconta questa storia ricostruendo perfettamente le dinamiche teatrali e raccontando il privato come se fosse, a sua volta, una eduardiana "cantata dei giorni dispari". […] Non mi viene in mente un film italiano che abbia raccontato in maniera così appassionata e credibile il mondo del teatro. Con un amore e una cura che, attraverso la voce di Sergio Bruni e di altri nella colonna sonora, si prolungano dalla belle époque ai decenni successivi. Ma il film è una gioia per gli occhi anche per come orchestra tutto il meraviglioso cast.”
Emiliano Morreale, “La Repubblica”